14.10.2025 Comunicato stampa

Hyundai e Tate annunciano l’apertura della decima Hyundai Commission con l’opera Goavve-Geabbil di Máret Ánne Sara

  • La decima Hyundai Commission è una nuova installazione monumentale firmata dall’artista Sámi Máret Ánne Sara, presentata nella Turbine Hall della Tate Modern
  • L’opera esplora e valorizza i saperi e le visioni delle culture indigene, rafforzando la relazione con il mondo naturale e il suo futuro
  • La collaborazione tra Hyundai e la Tate, recentemente rinnovata fino al 2036, conferma l’impegno condiviso nel sostenere l'arte e le collaborazioni che non conoscono confini, dentro e oltre l'ecosistema artistico

Materiale per la stampa

Hyundai e la Tate Modern annunciano l’apertura della Hyundai Commission, Máret Ánne Sara: Goavve-Geabbil, una nuova installazione monumentale dell’artista Sámi Máret Ánne Sara nella celebre Turbine Hall della Tate Modern. Nella sua prima grande opera nel Regno Unito, l’artista trae ispirazione dalle proprie radici e dall’esperienza in una famiglia di allevatori di renne per riflettere sulle questioni ecologiche e culturali che incidono sulla vita del popolo Sámi. Pelli e ossa provenienti dalle pratiche tradizionali di allevamento si combinano con legno, materiali industriali, suoni e profumi, dando vita a un’installazione immersiva che celebra il legame reciproco e profondo tra il popolo Sámi, le renne e la terra.

La mostra segna la decima edizione della Hyundai Commission, un progetto che offre agli artisti l’opportunità di reinterpretare il vasto spazio industriale della Turbine Hall.

Hyundai e Tate hanno inoltre annunciato l’estensione della loro partnership fino al 2036, a conferma di un impegno condiviso nel promuovere l’arte e la ricerca globale. L’accordo include il sostegno sia per la Hyundai Commission, sia per lo Hyundai Tate Research Centre: Transnational. Avviata nel 2014, la collaborazione rappresenta il più duraturo e significativo impegno nella storia delle partnership aziendali della Tate.

Siamo lieti di celebrare il decimo anniversario della Hyundai Commission con l’opera di Máret Ánne Sara, che trasforma la Turbine Hall della Tate Modern in uno spazio radicato nella storia, nel sapere e nelle pratiche indigene. Riflettendo le prospettive Sámi, Hyundai Commission: Máret Ánne Sara: Goavve-Geabbil invita il pubblico a confrontarsi con le complesse interconnessioni del nostro mondo condiviso e ad aprire nuovi dialoghi sul futuro collettivo

DooEun Choi Art Director di Hyundai

Una scultura monumentale, realizzata con pelli di renna intrecciate a cavi elettrici, si innalza per 28 metri d’altezza all’interno della Turbine Hall. Creata come monumento in onore delle renne e come memoriale delle vite perdute a causa del cambiamento climatico, porta il titolo Goavve-, che fa riferimento a una condizione ambientale sempre più frequente: la pioggia e la neve sciolta che, ghiacciandosi al suolo, formano sulla superficie del terreno strati di ghiaccio tali da impedire agli animali di accedere al cibo.

Hyundai Commission: Máret Ánne Sara: Goavve-Geabbil, Tate Modern. Photo © Tate (Ben Fisher)

I cavi evocano l’estrazione incessante delle risorse naturali dal territorio Sápmí, dove attività minerarie e sviluppi energetici minacciano l’equilibrio ambientale, causando la distruzione degli ecosistemi, lo spostamento di animali e comunità e l’erosione delle pratiche culturali tradizionali. Le pelli simboleggiano la forza vitale che deriva dalle tradizioni ancestrali, custodi di conoscenze e legami spirituali tramandati di generazione in generazione. Goavve- diventa così un potente richiamo all’interdipendenza di tutti gli esseri viventi e alla necessità di ristabilire equilibrio armonico nel nostro mondo condiviso.

Sinistra: Máret Ánne Sara. Photo © Tate (Ben Fisher) Destra: Hyundai Commission: Máret Ánne Sara: Goavve-Geabbil, Tate Modern. Photo © Tate (Ben Fisher)

All’estremità orientale della Turbine Hall, i visitatori sono invitati ad attraversare una struttura labirintica ispirata all’anatomia del naso della renna, un organo capace di riscaldare l’aria di 80 °C in meno di un secondo.

L'opera intitolata -Geabbil propone un’esperienza di sintonia con l’energia e il sapere ancestrale che scorrono attraverso i suoi passaggi sinuosi. Le pareti dell’installazione, costruite con pali di legno incisi con i marchi auricolari delle renne, riprendono motivi distintivi tramandati da generazioni di Sámi per identificare le mandrie e testimoniare un rapporto di cura e tutela verso gli animali e il loro ambiente. Come parte della pratica tradizionale del duodji, pelli e ossa sono integrate nelle pareti, restituendo nuova vita a parti dell’animale non destinate all’alimentazione o al vestiario. Nulla viene sprecato: un gesto di gratitudine e rispetto verso le renne.

L’opera –Geabbil invita a sintonizzarsi con l’energia e la conoscenza ancestrale che scorrono nei suoi passaggi sinuosi, trasformando lo spazio in un’esperienza sensoriale e simbolica.

I materiali utilizzati dall’artista sono arricchiti da profumi, elemento fondamentale della comunicazione non verbale tra gli esseri viventi. Si passa dall’odore di “paura”, rilasciato dalle renne nei momenti di pericolo, a quello di “speranza” portato dalle piante native del territorio Sápmí. A completare l’esperienza, una composizione sonora riempie la Turbine Hall: le registrazioni ambientali del paesaggio Sápmí si intrecciano con la pratica musicale tradizionale del joik e con i saperi orali tramandati dagli anziani della comunità dell’artista.

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